Leggende metropolitane e non, sfiorano da tempo l’universo enologico, sedimentando convinzioni e falsi miti.
Per riportare a galla la verità, ripercorriamo alcuni di questi cliché. Quanta verità vi è in essi?
#1 Vino bianco? Solo per le donne
Il mondo femminile ha dimostrato nelle ultime decadi un interesse sempre più considerevole per il vino. Sono molte, infatti, le donne che partecipano a corsi per sommelier o che ambiscono a diventare professioniste del settore. Se è errato pensare che per questi palati siano adatti unicamente vini dolci e leggeri, è ugualmente fuorviante credere che non vi siano vini bianchi di carattere e con connotazioni “virili”.
#2 Il vino invecchiato batte il giovane 1 a 0
La longevità non è sempre sinonimo di maggior qualità e bontà.
L’affinamento del vino in bottiglia, o invecchiamento, non implica per forza un maggior pregio: molti vini bianchi, ad esempio, perdono dopo due anni dalla vendemmia le loro migliori qualità. A ciò, poi, si aggiunge un ulteriore fattore di particolare rilevanza: la corretta conservazione, che svolge un ruolo cruciale.
#3 Più grande è il bicchiere, meglio è
Questa falso mito nasce con ogni probabilità dallo spazio che il vino chiede per sviluppare l’aroma nel bicchiere. Maggiore è, meglio è. Alcuni bicchieri raggiungono però proporzioni troppo elevate: quando il viso viene inglobato dal vetro, è tempo di ridimensionare il proprio bicchiere.
#4 Il vino rosso va decantato, sempre e comunque.
Non tutti i rossi chiedono di essere decantati. Vini che sono stati per molto tempo in posizione orizzontale, bottiglie d’annata oppure che hanno rilasciato sedimenti necessitano di un periodo di ossigenazione. Ma un’ossigenazione eccessiva può anche danneggiare il gusto dei rossi giovani, provocando la perdita di proprietà olfattive.
#5 Puoi giudicare un vino solo se sei preparato in materia.
Quando assaggiamo una portata, sia essa un buon primo o un goloso dessert, non necessitiamo di una guida al gusto per sapere se quanto siamo mangiando ci piace oppure no. Lo stesso vale per il vino. Per farsi catturare dal suo aroma e profumo non è necessario possedere attestati. La prima impressione è spesso la migliore.