Fresca di pubblicazione, un’infografica postata recentemente su Wine Folly, il blog made in USA che racconta il mondo enologico ai meno esperti, disegna il profilo dell’enologo perfetto. E ci ricorda come poco sia conosciuta una figura così cruciale per chi si occupa di vino. La prima domanda che viene spontaneo porsi è: enologo e sommelier sono la stessa persona?
Non esattamente.
Il primo ha a che fare con tutti gli aspetti che interessano il mondo del vino ed ha conseguito una laurea in viticoltura ed enologia. È tutto suo il compito di curare le operazioni di produzione, dalla coltivazione e raccolta dell’uva alla vinificazione e imbottigliamento ed è il responsabile della qualità del vino.
Il sommelier, invece, si focalizza su un’attività in particolare – la degustazione di vino – ed ha conseguito un diploma presso una delle Associazioni nazionali Sommelier presenti nel territorio. Lo incontriamo presso le enoteche, i bar e i ristoranti ed è lui che solitamente ci racconta le caratteristiche del vino, consigliandoci abbinamenti e accostamenti.

Evidentemente il ruolo dell’enologo è più defilato. Si muove tra laboratori e cantine e per il consumatore finale è una figura misteriosa.
Ma chi è l’enologo perfetto?
La sua professione sfiora l’universo della chimica e della biologia e quindi non può che essere un appassionato di scienza, oltre che di vino. Forti capacità analitiche non possono mancare, così come il “buon naso” è una prerogativa fondamentale. Occorre poi adattarsi a una vita che ogni giorno ha nuove e differenti coordinate esistenziali e contemplare le incursioni creative nel mondo scientifico.

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