Quarantotto ore dedicate a conoscere un vino, le sue sfumature e le tante storie di chi lo produce. Il protagonista di questa due giorni è stato il Sangiovese di Romagna e l’occasione di cui vi parlo è il “Vini ad Arte 2019”: al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, infatti, si è celebrato tutto il meglio della produzione vinicola romagnola. Giunto alla sua quattordicesima edizione l’evento quest’anno ha voluto presentare l’anteprima del Romagna Sangiovese Riserva 2016 e tutte le nuove annate… Ma altre sorprese non sono mancate!
VINI AD ARTE 2019: LOCATION SUGGESTIVA E VINI INTERESSANTI
“Vini ad Arte” è un evento nato per presentare agli addetti ai lavori e agli appassionati le nuove annate di Romagna Sangiovese. Ad organizzarlo, il Consorzio Vini di Romagna che sceglie una location unica, dove l’arte è davanti agli occhi di tutti e, in questa occasione, anche dentro i calici. Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza ha aperto le porte a oltre 50 produttori che rappresentano la Romagna del vino. L’obiettivo è quello di consentire alle cantine presenti di raccontare il loro prodotto attraverso parole e degustazioni al pubblico, agli operatori del settore Ho.Re.Ca e a decine di giornalisti.
Entrare al MIC durante “Vini ad Arte” vuol dire immergersi nel mondo del Sangiovese di Romagna ed entrare a contatto con un territorio ricco e vivo. In una grande sala del museo di Faenza i produttori hanno potuto raccontare la loro realtà vitivinicola: tutti lì raccolti, tutti con lo stesso spazio e la stessa visibilità, in modo da permettere al pubblico di compiere un vero viaggio alla scoperta di un prodotto straordinario e delle sue molteplici sfumature. Un ambiente intimo, un’atmosfera rilassata, tutto organizzato in modo impeccabile. Come se non bastasse il vino a rendere già tutto perfetto, la location scelta per “Vini ad Arte” risulta molto suggestiva: tra un calice di vino e l’altro era anche possibile, durante l’evento, visitare il museo e le sue esposizioni.
VINI AD ARTE 2019: IL MIO PERCORSO TRA LE CANTINE
Non appena giunto, mi sono immediatamente immerso nell’atmosfera: una schiera di visi e bottiglie più o meno conosciuti. È stato davvero emozionante ascoltare i racconti e gli aneddoti dei produttori, e assaggiare al contempo il risultato del loro duro lavoro.
Anche stavolta il Romagna Sangiovese non mi ha deluso. Anzi, ho scoperto ulteriori sfumature e curiosità di questo splendido vitigno: tecniche di produzione avanguardiste, annate particolarmente ben riuscite e piccoli escamotages per rendere ogni bottiglia davvero perfetta! Ho potuto constatare, ancora una volta, le similitudini e le differenze del vino a seconda della posizione, dell’esposizione o dell’altitudine in cui viene prodotto. Nel calice è possibile trovare, infatti, diversi livelli di acidità e persistenza oppure tannini e spezie più o meno accentuati. Il filo conduttore delle maggior parte dei vini resta, però, l’incredibile freschezza e l’irresistibile croccantezza che ho ritrovato in tutti i miei assaggi. Insomma, si tratta di un vino che si abbina bene a formaggi e salumi, ma anche ai primi piatti, ai secondi di carne e addirittura al pesce (meglio se fritto)! Un’altra bellissima scoperta è stato il passito di Sangiovese di Romagna: una versione insolita di questo vino, ma davvero seducente. Assolutamente da provare in abbinamento ai dolci!
Concludendo, posso dire che è stata un’esperienza davvero positiva. Un evento fin troppo poco conosciuto al di fuori dei confini regionali e che andrebbe forse veicolato meglio e su altre “piazze”. Il mio consiglio, comunque, rimane quello di non perdersi la prossima edizione e di stappare presto una bella bottiglia di Romagna Sangiovese DOC, magari in compagnia.
Scritto da BiancoVino